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SCISSORHANDS

Musiche: Remondino Arnaldo   
Parte Letteraria: Remondino Arnaldo
Libretto: Remondino Arnaldo e  compagnia teatrale “I Secondi “M” Atti”
Team creativo: Remondino Arnaldo, Lucia Servetti, Silvia Dellapiana, Noemi Porro, Diego Porro, Alice Gallo
Soggetto liberamente tratto da “Edward mani di forbice“ di Tim Burton






SINOSSI

I ATTO

Un’anziana signora lavora a maglia seduta su una poltrona, mentre suo nipote gioca con un paio di forbici ai suoi piedi. Riferendosi proprio alle forbici, la nonna racconta al bambino di aver conosciuto davvero, quando ancora era giovane e frequentava il liceo, un ragazzo con le forbici al posto delle mani.
Alle parole della nonna si apre la storia ed entra in scena Peggy Buggles, rappresentante Avon con poco successo, che si reca di porta in porta a vendere i suoi prodotti senza riuscirvi (“Buongiorno Avon”). Esasperata dai continui rifiuti delle sue vicine, Peggy decide di provare a vendere i suoi prodotti agli sconosciuti inquilini del castello sulla collina. Senza ascoltare gli avvertimenti che le vengono rivolti, sale fino al castello, bussa ed entra. All’improvviso le si avvicina un ragazzo vestito completamente di nero e con delle forbici al posto delle mani. Spaventata, Peggy vorrebbe andarsene, ma il ragazzo la prega di restare e dice di chiamarsi Edward. Peggy, incuriosita dalle mani di Edward, si chiede come mai sia ridotto così e se per caso non sia nato in quelle condizioni; Edward risponde, incomprensibilmente, che suo padre non l’ha finito (“Le tue mani”).
Peggy propone ad Edward di vivere con lei e lo porta a casa. Lì gli mostra le foto dei suoi due figli, Kevin e Kim. Edward è incantato dalla bellezza di Kim ed emozionato per la vita che sembra profilarsi all’orizzonte con la nuova famiglia (“Vivevo in un castello”). Mentre Edward esplora la casa , Peggy recupera un cestino di creme Avon e cerca di coprirgli le cicatrici. Arrivano Bill, marito di Peggy, e Kevin, di ritorno da una partita di basket. Dopo una veloce e imbarazzante presentazione dei due a Edward, suona il telefono. È Joyce, che insieme alle altre vicine di Peggy si autoinvita in casa Buggles per un barbecue in onore del nuovo arrivato. Bill e Kevin preparano il giardino per il barbecue, aiutati da Edward, che offre il suo contributo potando le siepi con le forbici e dando loro forma umana.
Arrivano le vicine di Peggy e inizia il barbecue. Durante la festa Joyce, subito attratta da Edward, cerca di conoscerlo e farsi notare (“Lo voglio per me”).
Quando il barbecue è ormai concluso ed è notte fonda, tornano dalla montagna Kim, il fidanzato Jim e il loro amico Tony. Jim e Tony, prima che la ragazza li raggiunga, parlano del furto che Jim vuole organizzare per derubare suo padre. Kim è stanca, saluta velocemente gli altri due ed entra in casa. In salotto è buio, Kim accende la lampada, si volta e vede Edward in un angolo con le lame davanti al viso. Terrorizzata, grida aiuto e sveglia tutta la famiglia, che accorre e cerca di calmarla. Peggy le spiega che lo sconosciuto si chiama Edward ed è venuto a vivere con loro; sebbene riluttante, Kim si presenta, ma Edward sviene davanti a lei.
In un improvviso flashback si viene a conoscenza della nascita di Edward: il folle inventore che abita nel castello decide di trasformare una delle sue macchine in un essere umano (“La creazione”). Quando ormai è vecchio e ha istruito e amato Edward come un figlio, è finalmente in grado di donargli un paio di mani vere, ma muore prima di poterlo fare (“Il dono”). 

II ATTO

Edward crea sculture dalle siepi che pota con le sue lame (“La Scultura” strumentale). Kevin è stupito dalle sue capacità, così come Edward è meravigliato dall’abilità di Kevin nel basket e il loro rapporto cresce come quello di due fratelli (“Edward e Kevin”).
Joyce vede nel talento di Edward quello di un parrucchiere e gli chiede di tagliarle i capelli; dopo di lei tutte le vicine, compresa Peggy, chiedono un nuovo taglio di capelli. Mentre Edward le accontenta, Jim e Kim passeggiano mano nella mano lì vicino e Edward, ormai innamorato di Kim, li osserva con dolore (“I Capelli” strumentale). In quel momento sopraggiunge la bigotta della cittadina, Esmeralda, che critica le vanitose vicine, irretite da Edward, il quale secondo lei è un mostro strumento del demonio.
La famiglia Buggles si riunisce dopo una cena insieme. Peggy e Bill parlano della ricca famiglia di Jim, che critica l’avarizia del padre, mai disposto a prestargli dei soldi. Poi il discorso si sposta su Edward, che ha ricevuto da Joyce l’offerta di aprire un salone di bellezza. Jim stuzzica Edward prendendolo in giro per le sue mani, mentre Kim tenta di farlo smettere. La serata si conclude quando Bill si ricorda di essere in ritardo per una partita di bowling. Bill, Peggy e Kevin escono, Jim dopo di loro. Edward e Kim si scambiano un lungo sguardo silenzioso mentre lei sta uscendo per raggiungere Jim: anche in Kim i sentimenti stanno cambiando.
Fuori da casa Buggles, Jim raggiunge Tony, che lo sta aspettando con un furgone nuovo. Jim chiede se sia tutto pronto per il furto e lo descrive nel dettaglio: sarà Edward ad aprire con le sue lame la porta della casa di Jim (“Il Piano”). Kim si avvicina ai due e Jim le chiede di convincere Edward a partecipare al furto, nonostante la sua riluttanza, poi si allontana. Edward, Kim e Jim si rendono conto che qualcosa sta cambiando in loro: Edward e Kim si stanno innamorando, Jim sta perdendo la sua ragazza (“Qualcosa sta cambiando in me”).
Un servizio radiofonico annuncia che sta arrivando il Natale e che nemmeno quest’anno ci sarà la neve; una novità sarà l’apertura del salone di bellezza da parte di Joyce.
Joyce mostra a Edward quello che sarà il futuro salone di bellezza e, approfittando del fatto di essere sola con lui, tenta di sedurlo; Edward scappa (“Questo folle amore”).
È la sera del furto: Jim, Tony, Kim e Edward si appostano di fronte alla casa di Jim. Edward tenta di aprire la porta, ma suona l’allarme e lui rimane incastrato con le lame nella serratura. Tony scappa e Jim trascina via Kim, che vorrebbe aiutare Edward. Un poliziotto arriva sul posto e intima ad Edward, che è riuscito a liberarsi, di mettere giù le armi; nel frattempo sono accorse anche le vicine ed è Peggy a spiegare che le lame sono le mani di Edward. Arrestato e processato, Edward è dichiarato innocente grazie all’intervento di una psicologa e rimandato a casa.
Nel buio, una telefonata tra alcune vicine rende noto che Joyce ha detto di essere stata aggredita da Edward e che Peggy, nonostante tutto quello che è successo, organizzerà anche quest’anno la festa di Natale, ma probabilmente nessuno parteciperà.
La notte di Natale Kim e Peggy addobbano l’albero in attesa degli invitati. Mentre Peggy esce per andare a prendere altre decorazioni, Kim si accorge che fuori sta nevicando. Stupita corre fuori e comincia a ballare felice sotto la neve: è Edward a far nevicare scolpendo nel giardino di casa Buggles una stupenda statua di ghiaccio (“Come la neve” strumentale). Jim arriva all’improvviso spaventando Edward, che per sbaglio ferisce Kim ad una mano. Jim si scaglia su di lui, accusandolo di distruggere ogni cosa che tocca e cacciandolo via. Kim e Jim litigano per Edward e Kim dichiara di non amarlo più, poi se ne va.
La bigotta, informata degli avvenimenti, si prende la sua rivincita, dimostrando alle vicine che aveva ragione sulla malvagità di Edward e convincendo tutti a seguirla per andare al castello, dove Edward è fuggito, e punirlo (“Lui la pagherà”).
Kim corre nel castello a cercare Edward. I due si ritrovano e si dichiarano il proprio amore (“Come la neve”). Prima che i due si bacino, entra Jim, che getta a terra Kim e comincia a gridare contro Edward, fino a minacciarlo di morte; Kim cerca di mettersi tra i due, ma Jim la colpisce; quando Jim estrae il coltello Edward gli si getta addosso e lo trafigge con le sue lame (“Lurido bastardo”). Jim cade a terra morto. Kim piange su di lui ed Edward grida di non essere un mostro e aver agito per amore; entrambi capiscono di doversi lasciare per salvare la vita a Edward e si scambiano un primo e ultimo bacio (“Non doveva finir così”). Edward sparisce nel castello. Arrivano le persone guidate dalla bigotta, chiedendo dove sia Edward. Kim mente, dicendo che Edward e Jim si sono uccisi a vicenda e mostra delle lame trovate nel castello come prova delle sue parole. Tutti se ne vanno. Peggy, arrivata in quel momento, chiama la figlia e le due si abbracciano.
L’anziana signora dell’inizio conclude la storia raccontata al nipotino dichiarandosi certa che Edward sia ancora vivo. La nonna si rivela essere Kim. Alle loro spalle, Kim da giovane balla sotto la neve, mentre Edward scolpisce la statua di ghiaccio (“Come la neve ripresa” strumentale).
 



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